Scisciano: Presentato il libro “Il mio piccolo Mondo Antico”
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21 Giu 2019
- Scritto da Nicola Riccio
Il lavoro del prof. Antonio Di Palma testimonianza di un passato lontano, che diventa vivo attraverso la realtà virtuale di un social network.
Nicola Riccio –03.06.2019 – Lo scorso 23 maggio è stato presentato, presso il Teatro Comunale, alle ore 18.30, il lavoro del prof. Antonio Di Palma " Il mio piccolo Mondo Antico”, lavoro originalissimo a cui il Comune di Scisciano ha dedicato un'interessantissima serata per un meraviglioso tuffo nel passato.
Alla serata sono Intervenuti: il prof. Edoardo Serpico, Sindaco del Comune di Scisciano, e la prof.ssa Giovanna Napolitano, Assessore alla Cultura, a cui hanno fatto seguito i contributi del dott. Carmine Di Palma, di Mons. Don Luigi Mucerino e dell’Arch. Carmine De Micco. In chiusura il prof. Antonio Di Palma è stato intervistato dagli Alunni dell’Istituto Comprensivo “Omodeo-Beethoven” di Scisciano-San Vitaliano. Ha moderato i lavori la prof.ssa Annalisa De Caro.
"Il libro di Antonio Di Palma nasce dall'idea di lasciare ai suoi nipotini il ricordo di un tempo che fu e che caratterizzò lo Spartimento di Scisciano negli anni '50"- ha esordito la prof.ssa Giovanna Napolitano, Assessore alla Cultura del Comune di Scisciano, a commento della presentazione del libro
" Il mio piccolo Mondo Antico – ha continuato il giovane Amministratore locale - è proprio questo: la testimonianza di un passato lontano, che torna a diventare vivo attraverso la realtà virtuale di un social network”.
Infatti è sulle pagine del gruppo Facebook "Amo Scisciano" che l'autore decide ogni giorno di rivivere e condividere i ricordi della sua infanzia, della sua giovinezza, lasciando a memoria futura l'immagine bucolica e piena di valori positivi della sua Spartimento.
“I racconti del professore diventano un appuntamento fisso e danno vita ad una vera e propria reazione a catena tra i followers che, commento dopo commento, like dopo like, contribuiscono ad impreziosirlo con aneddoti e curiosità"- conclude l’Assessora.
Un mondo sano e ricco di valori positivi, quello dello Spartimento degli anni '50, un tempo che fu e che si è rifatto vivo tra le pagine di un mondo virtuale.
Un mondo che, attraverso il libro, trasmette alle generazioni future una parte dell’identità sociale e cultura di Scisciano.
Tutto questo è "Il Mio Piccolo Mondo Antico" del prof. sciscianese Antonio Di Palma.
Marigliano / 'Argentea Supplex': In Mostra gli antichi argenti della Collegiata
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10 Giu 2019
- Scritto da Anita Capasso
Esposti i preziosi arredi sacri e antichi oggetti ornamentali simbolo in occasione del "Maggio mariglianese ".
Anita Capasso – 09.06.2019 - I tesori della Collegiata sono stati messi in mostra, in occasione della kermesse "Argentea Supplex", inaugurata nella serata del 30 maggio scorso, a partire dalle 19.45. E’ stato così possibile ammirare gli argenti della chiesa e sono stati esposti i preziosi arredi sacri e tanto altro ancora. Si tratta soprattutto di antichi oggetti ornamentali simbolo della forte devozione dei fedeli mariglianesi nei confronti della Madonna delle Grazie.
Un mix di artigianato e di cultura che si innesta nella sacralità del luogo di culto. L'occasione è stata offerta dal "Maggio mariglianese ", ideato e diretto dalla Consulta delle Associazioni, che, quest’anno ha avuto come tema la religiosità. Ad ospitare l'evento è stata la sacrestia della chiesa-collegiata di Santa Maria delle Grazie, dove gli oggetti liturgici sono stati collocati sopra i preziosi mobili settecenteschi e sono rimasti esposti fino al 9 giugno.
La mostra ha acceso i riflettori sull'importanza di valorizzare il ricco patrimonio demoetnoantropologico di Marigliano.
Baiano / Focus sulla Costituzione: Nuova etica politica e la religione civile per la tutela delle libertà democratiche
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12 Mag 2019
- Scritto da Gianni Amodeo
Vincenza Luciano rivisita l’attualità del pensiero di Pietro Calamandrei. I rischi dell’indifferentismo politico, della religiosità lucrativa e del familismo autoritario.Foto di Enrico Stago.
Gianni Amodeo - 29\04\19 - E’ una rivisitazione puntuale e lineare dell’attualità del pensiero di Pietro Calamandrei, quella sviluppata dall’avvocatessa Vincenza Luciano, ricercatrice del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Salerno, nel Focus introdotto e coordinato dall’avvocatessa Giusy De Laurentiis nei locali del Circolo “L’Incontro” per gli itinerari del “Viaggio nella Costituzione”. Un approccio di analisi politica e civile, affidato ad una esaustiva e ben articolata sequenza di slides preparate e illustrate dalla relatrice con efficacia comunicativa nei profili di contenuto e di contesto sociale, avendo quale chiave di riferimento l’interpretazione testuale del celebre discorso- ispirato dai valori della Costituzione che l’illustre giurista -Rettore dell’Università di Firenze, fondatore del Partito d’Azione e tra i protagonisti dell’Assemblea costituente- pronunciò il 26 gennaio del 1955 nel Salone degli Affreschi della Società umanitaria, aprendo il ciclo di sette lezioni-conversazioni, dedicate agli universitari e agli studenti degli Istituti scolastici superiori, a Milano.
“E’ una Costituzione … che apre le vie verso l’avvenire. Non voglio dire - spiegò - rivoluzionaria, perché per rivoluzione nel linguaggio comune s’intende qualcosa che sovverte violentemente, ma è una Costituzione rinnovatrice, progressiva che mira alla trasformazione di questa società in cui può accadere che, anche quando ci sono, le libertà giuridiche e politiche siano rese inutili dalle disuguaglianze economiche, dalla impossibilità per molti cittadini di essere persone e di accorgersi che dentro di loro c’è una fiamma spirituale che se fosse sviluppata in un regime di perequazione economica, potrebbe anch’ essa contribuire progresso della società. Quindi polemica contro il presente in cui viviamo e impegno di fare quanto è in noi per trasformare la situazione esistente”.
Sono le parole che Calamandrei pronunciò oltre 60 anni fa e che non suonano del tutto estranee alla realtà dei nostri giorni, in ordine alle disuguaglianze sociali in atto. E il presente da contrastare e contestare a cui il “Padre costituente” fa riferimento è quello dell’ “Italia alle vongole” a cavallo degli anni ’40 e ’50 così come era definita e raccontata dai giornalisti de “Il Mondo”, la rivista diretta da Mario Pannunzio ch’è stata il gran laboratorio sia delle idee liberali e progressive, sia dello spirito etico - civile della laicità radicale, e da scrittori della statura culturale di Indro Montanelli, Curzio Malaparte, Leo Longanesi e Giovanni Guareschi. E’ l’”Italia alle vongole” senza nerbo di idealità e priva di moralità pubblica, dedita ai “particolarismi”, che trovò la massima espressione di sé e la rappresentanza politica in Parlamento con l’Uomo qualunque, il partito fondato da Guglielmo Giannini; è l’ “Italia alle vongole”, i cui aspetti salienti e deteriori sono efficacemente rappresentati nel prospetto di sintesi delineato da Silvio Lanaro, tra i maggiori e più acuti conoscitori della Storia risorgimentale e contemporanea. Un prospetto in cui si allineano i fotogrammi di quella realtà: la religiosità lucrativa, il familismo autoritario, il disprezzo per la cultura, un concetto sentimental-servile della politica e della legittimazione del potere, il culto della roba.
E’ il mix di radici e di concrete situazioni, che non solo nega i principi ideali della Costituzione per l’avvento della democrazia libera e sostanziale, ma dà anche forza all’equazione qualunquismo-indifferentismo, che si origina dal fascismo non inteso quale fenomeno politico storicamente caratterizzato, calato in forme istituzionali e di ordinamento statuale, con il ciclo ormai concluso nella disfatta della seconda guerra mondiale, bensì quale costume che “continua a vivere quale atmosfera di prepotenza e viltà, compromesso e corruzione, in cui continuano a rispecchiarsi tanti italiani”. E’ la continuità che costituisce la prova della complessa “transizione dal fascismo alla repubblica, dalla dittatura alla democrazia”. E non a caso Pietro Gobetti, generoso e indomito assertore di ideali liberali e di democrazia progressiva definì il fascismo “autobiografia della nazione”.
Un punto tematico, questo, particolarmente marcato nel discorso di Calamandrei, per evidenziare quali fossero- e lo sono ancora sotto vari profili- gli ostacoli da superare per attuare in pieno la Costituzione, specie nei principi fondamentali, mentre l’Indifferentismo politico è la talpa che sfibra la tenuta della democrazia e delle libertà democratiche, come testimonia l’ astensionismo elettorale dei nostri giorni ormai attestato sulla quota del 60 % per un trend in costante decrescita.
L’indifferentismo che uccide la democrazia
La religione civile della Costituzione e lo Stato repubblicano
Sulle correlazioni tra Fascismo come costume e l’equazione Qualunquismo-Indifferentismo, l’avvocatessa Vincenza Luciano calibrava interessanti chiarimenti e riflessioni, seguendo il filo delle slides specifiche, per evidenziare la rilevanza delle istanze e delle ragioni di quella religione civile, fortemente propugnata da Calamandrei nel pensiero e negli scritti come nelle lotte politiche e che anima la Costituzione, generata dalla Liberazione dal nazifascismo, per formare una società più libera, fondata sulla democrazia umana e solidale. E’ la religione civile- sottolineava- che contrasta i progetti di trasformazione della Repubblica della democrazia parlamentare in Repubblica presidenziale; progetti che rientrano negli obiettivi di un esteso fronte di rappresentanze politiche. E’ la transizione per la quale … “andremo a votare per carità, diventando, però, solo tifosi e spettatori di candidati miliardari, come avviene in America ”.
L’Indifferentismo si supera con la riaffermazione sia delle libertà democratiche, che non sono mai date per acquisite, ma che vanno sempre tutelate nella prassi della quotidianità, sia e soprattutto con il senso dello Stato repubblicano presidio della civile convivenza e della giustizia sociale. Un percorso obbligato che è tracciato in quel classico della divulgazione delle dottrine e idee politiche qual è il testo “Lo Stato siamo noi”, edito da Chiarelettere nel 2011, che contiene una selezione di saggi e articoli di Pietro Calamandrei. E’ il percorso ben focalizzato dall’avvocatessa Vincenza Luciano, per evidenziare l’importanza dell’esercizio della cittadinanza attiva e responsabile che interpella tutti indistintamente per il primato del Bene comune. E’ il monito lanciato da Calamandrei negli anni ’50 del secolo scorso, in antitesi al malcostume dell’”Italia alle vongole” che risuona ed echeggia di calzante attualità.
“Tornare a credere nello Stato, perché lo Stato siamo noi. Tornare a credere nella politica per avere una nuova etica della politica. Tornare a credere nell’impegno, perché solo con la partecipazione collettiva e solidale alla politica un popolo può tornare padrone di sé ”.
Gli Apprendisti Ciceroni del FAI di Avellino incontrano il territorio
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02 Giu 2019
- Scritto da N.R.
Dopo le Giornate di Primavera, i ragazzi del Liceo Publio Virgilio Marone sono stati insigniti ufficialmente come ambasciatori del proprio territorio
N.R. - 10/05/2019 - Le Giornate FAI di Primavera, lo scorso 3 maggio, hanno visto protagonisti i giovani del territorio irpino insieme alla Delegazione ed al gruppo FAI Giovani Avellino.
Infatti, venerdì 3 maggio, alle ore 9.30 presso il Palazzo Abbaziale del Loreto di Mercogliano, Salone degli Arazzi, si è tenuta la premiazione degli studenti coinvolti nel progetto di alternanza scuola/lavoro nelle tappe dello stesso Palazzo Abbaziale di Loreto e presso l’Abbazia di Montevergine.
E’ stato un giorno importante per tutti i ragazzi del Liceo Publio Virgilio Marone che hanno partecipato con grande entusiasmo alle Giornate FAI come Apprendisti Ciceroni, insigniti ufficialmente come ambasciatori del proprio territorio da parte del FAI – Fondo Ambiente Italiano.
L’Irpinia è stata così premiata due volte: prima perché scoperta e raccontata, poi perché divulgata. In occasione della consegna degli attestati, la Fondazione Avella Città d’Arte ha presentato la nuova guida “Avella città millenaria” e, alla fine, ne ha fatto omaggio agli studenti presenti.
Nell’importante occasione erano presenti il padrone di casa, l’abate di Montevergine Rev.mo Dom Riccardo Luca Guariglia, e il presidente della Provincia, l’Avv. Domenico Biancardi.
“Il focus della mattinata – ha dichiarato l’avv.to Biancardi - ha confermato il giusto modo di operare che stiamo adottando e costruendo di volta in volta con le scuole di Avellino e di tutta l’Irpinia. Sviluppo, innovazione e futuro. Questi i focus che devono essere individuati dalle istituzioni per valorizzare i beni culturali in un’ottica di crescita economica dell’Irpinia. Le eccellenze del territorio vanno prima conosciute, così da essere valorizzate.”
GLI INCONTRI INTERNAZIONALI DEL CINEMA DI SORRENTO 2019 SONO STATI DEDICATI AL CINEMA TEDESCO
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29 Apr 2019
- Scritto da Pietro Luciano
Organizzati da Cineventi con la direzione artistica di Remigio Truocchio, sono promossi dal Comune di Sorrento, guidato dal sindaco Giuseppe Cuomo, con il coordinamento del dirigente del Settore Cultura, Antonino Giammarino, con il sostegno della Regione Campania, del MIBAC e in collaborazione con la Film Commission Regione Campania, il Goethe-Institut, German Films Italia, l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Anica, con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma. Servizio di Pietro Luciano del 20.04.2019. Foto: Fonte Internet.
La storia - Gli Incontri del Cinema di Sorrento nascono nel 1963 con l’intento di realizzare una manifestazione cinematografica internazionale che comprendesse film provenienti dai vari Paesi del mondo, divenendo per qualche giorno capitale del cinema internazionale.
Nel 1966, con la direzione artistica di Gian Luigi Rondi, la manifestazione è valorizzata con l’aggiunta della formula monografica: dedicare ogni anno la manifestazione ad uno specifico Paese straniero. Fu la Francia ad inaugurare questa nuovo percorso con un presidente d’onore d’eccezione, Réné Clair, guidato, nella selezione dei film francesi, da Maurice Bessy, futuro direttore del Festival di Cannes. La rassegna, dunque, non faceva concorrere le pellicole selezionate, ma bensì costituire una vetrina non competitiva di film provenienti tutti dallo stesso Paese ed accompagnati alla kermesse sorrentina dai registi, i protagonisti, le autorità e dai personaggi del mondo della cultura più significativi di quel Paese.
Grazie a questa formula Sorrento divenne in ambito cinematografico, esclusiva ed internazionale, luogo di grande attrattiva e importanza nel quale darsi appuntamento per degli incontri cinematografici tematici. Elia Kazan, John Huston, Martin Scorsese, Michelle Morgan, Jean Paul Belmondo, Ingmar Bergman, Michelangelo Antonioni, Vittorio Gassman, Vittorio De Sica, Giulietta Masina, Carol Reed, David Lean, Deborah Kerr, Trevor Howard, Francis Ford Coppola, King Vidor, Sam Peckimpack, William Wiler, Ingrid Bergman, Ingrid Thulin, Max Von Sydow, Liv Ullmann, Jana Brejchova, Andrej Tarkovskij, Volker Schlondorff, Wim Wenders, Rainer Fassbinder, Werner Herzog, Monica Vitti, Virna Lisi, Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Akira Kurosawa, Alessandro Blasetti, Ugo Tognazzi, Monica Vitti, sono solo alcuni dei nomi che hanno animato, negli anni, con la loro partecipazione, gli incontri del cinema sorrentini.
Nel 2003 la manifestazione s’interrompe, per riprendere nel 2016 con un nuovo format. Infatti prende il via il nuovo corso degli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento con l’obiettivo di riportare in vita la manifestazione, recuperandone il significato e adattandola al nuovo contesto culturale e sociale. Pertanto ogni anno è dedicato a un genere e alle sue declinazioni: dal cinema, alla televisione passando anche attraverso la letteratura e il web, senza dimenticare il passato, relativi ad una cinematografia di un Paese straniero.
Questo nuovo format è costituito da anteprime, retrospettive, mostre, workshop e incontri con i protagonisti dell’industria dell’audiovisivo italiana ed internazionale, dando spazio all’approfondimento tematico, alla formazione e al networking.
Negli ultimi anni, a Sorrento si sono succedute le seguenti cinematografia: 2016: Genere: Crime Focus: Italia; 2017: Genere: Comedy Focus: Francia; 2018: Genere: Drama Focus: Gran Bretagna.
La 41esima edizione - Gli “incontri” di quest’anno sono iniziati, il 10 aprile nel cinema Tasso, con la proiezione del film Benvenuto in germania! di Simon Verhoeven, con Senta Berger, Heiner Lauterbach, Elias M’Barek, Germania, 2016 (116′).
La trama del film racconta della famiglia Hartmann che si trova ad affrontare un periodo difficile: contro il parere di Richard, la moglie Angelika decide di ospitare Diallo, un migrante nigeriano che vive nel centro di accoglienza che lei ha visitato. Ben presto la casa si anima, anche perché fanno ritorno i figli, Sophie eterna studentessa senza un piano per il futuro e Philip, un brillante avvocato in carriera, sull’orlo di un esaurimento nervoso.
Si potrebbe pensare che il film tratti principalmente del problema dell’accoglienza e dell’integrazione razziale, ma a mio avviso, così non è, l’argomento è trattato in maniera teatrale, sfumata, quello che emerge invece è la crisi del sistema occidentale, con la crisi dei valori, la competizione a tutti i costi ed anche la Cristianità sotto l’attacco islamico. I figli, rientrati in famiglia, scoprono ben presto che il matrimonio dei loro genitori è in crisi, e loro stessi rappresentano: la figlia, in crisi esistenziale, arrivata ad una certa età senza sposarsi e senza lavoro, ed il figlio, in carriera, con un divorzio alle spalle, a testimonianza di un lavoro, a cui ha dovuto contrapporre il suo ruolo di padre e di marito. La pellicola è campione d’incassi in Germania, grazie anche ad un cast di prim’ordine; da aggiungere che il regista, Simon Vincent Verhoeven, nato a Monaco di Baviera, è il figlio dell’attrice Senta Berger e del regista Michael Verhoeven.
Tra gli ospiti a Sorrento, durante questa 41esima edizione dedicata alla Germania, Christian De Sica, Doris Dörrie, Pupi Avati, Lino Banfi, Anne Kenis, Markus Goller, Yasemin Samdereli.
Tornano inoltre a Sorrento i prestigiosi “Premi Vittorio De Sica”, in collaborazione con l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Tra le anteprime “Adam & Evelyn” di Andrea Goldstein e “Ancora un giorno” di Raúl de la Fuente e Damian Nenow. Evento Speciale: la sonorizzazione live de “Il gabinetto del Dottor Caligari”
Ospite d’onore - Insieme alle registe tedesche contemporanee, presente a Sorrento anche la regista, produttrice e scrittrice tedesca Doris Dörrie, ospite d’onore di questa edizione. Tra le più importanti figure femminili del cinema tedesco contemporaneo, Doris Dörrie nel corso della sua carriera ha diretto, scritto e prodotto decine di film, oltre a cimentarsi anche con la letteratura pubblicando svariati romanzi – tra cui il best seller Adesso che facciamo? – tradotto in varie lingue, che l’hanno resa nota anche ai lettori italiani.
Serata di apertura - Mercoledì 10 aprile al Cinema Tasso alle ore 21.00, Christian De Sica ha inaugurato la 41esima edizione degli “Incontri”, ospite della manifestazione per presentare tutte le novità dei prestigiosi Premi Vittorio De Sica, che tornano nella cittadina costiera grazie alla collaborazione con l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Alla serata ha partecipato come ospite d’onore l’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, Viktor Elbling.
Evento speciale - A Sorrento non si è reso omaggio solo al cinema tedesco contemporaneo, ma giovedì 11 aprile, al Cinema Tasso, c’è stata la proiezione speciale per il pubblico de Il Gabinetto del Dottor Caligari, film cult realizzato nel 1920 da Robert Wiene, con sonorizzazione dal vivo di Edison Studio, commissionata dall’International Computer Music Conference di Singapore, in grado di creare una perfetta fusione tra suono e immagini e restituendo, a oltre novanta anni di distanza, una visione del tutto inedita del film.
Focus e incontri al chiostro San Francesco - Nutrite le attività in programma a Sorrento: appuntamenti con alcuni protagonisti del cinema italiano, quali Il regista Pupi Avati e il fratello Antonio Avati, sceneggiatore e produttore, moderati da Remigio Truocchio (sabato 13 aprile ore 12.00); l’appuntamento con “Ciak Incontra” (domenica 14 aprile, ore 17.00) con Lino Banfi, comico, attore e personaggio televisivo.
Il pubblico di Sorrento ha avuto, inoltre, la possibilità di assistere ad un talk su L’Amica Geniale (giovedì 11 aprile, ore 17.00), realizzato in collaborazione con Rai Fiction, alla presenza del Vice Direttore editoriale di Rai Fiction, Francesco Nardella.
Anteprime e proiezioni al cinema Tasso - Molti i film presentati al Cinema Tasso, oltre al già citato Benvenuto in germania!, di Simon Verhoeven, segnaliamo:
The Weather Inside (10 aprile), alla presenza della regista Isabelle Stever. E’ la storia di una manager tedesca che compie un viaggio in Oriente, che finisce col farle perdere il controllo sulla propria esistenza.
Einmal Hans Mit Scharfer Sosse di Buket Alakus (12 aprile), anche lei presente alla manifestazione. Racconta di Fatma, tedesca di origine turca, che non può sposarsi prima che lo faccia sua sorella, e si mette quindi alla ricerca di un “Hans in salsa piccante”.
Almanya – La mia famiglia va in Germania (13 aprile), una riflessione sul concetto di patria e confini, diretto da Yasemin Samdereli, in cui il protagonista, il turco Huseyin, che ha lasciato il suo Paese anni fa, decide di andare in vacanza con la famiglia proprio in Turchia, dove tutto è cominciato.
Wackersdorf di Oliver Haffner (14 aprile). Il film è tratto da una storia vera che racconta con umorismo la resistenza di una piccola comunità bavarese alla classe politica cittadina.
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